Nel cuore di Firenze, la Cupola di Brunelleschi si erge maestosa, testimone di ingegneria e bellezza senza tempo: espressione del Rinascimento che si sviluppa proprio a Firenze. Quest’opera monumentale non è solo un capolavoro dell’architettura rinascimentale, ma un simbolo della geniale innovazione dell’epoca. Legata indissolubilmente alla storia del Peposo – pubblicato da La Terra del Gusto blog magazine
articolo in aggiornamento – ti aspettiamo presto
Firenze, 4 luglio 2025 – Costruita tra il 1420 e il 1436, la cupola della Cattedrale di Santa Maria del Fiore nel centro di Firenze affascina con le sue imponenti dimensioni e la sua struttura ingegneristica straordinaria. Ma ciò che più cattura l’immaginazione sono le storie e le curiosità che circondano questa meraviglia architettonica, dal duro lavoro degli artigiani all’astuzia di Brunelleschi stesso, che sfidò le convenzioni del suo tempo. In questo articolo non parleremo della storia e l’architettura della cupola, lo faremo in un prossimo articolo del nostro blog magazine. Parleremo invece di un aneddoto enogastronomico che ci ha colpito e che arricchisce il fascino e la magia della Cupola del Brunelleschi.
Il Peposo è un piatto che nasce nel 1400, ma forse anche prima, all’Impruneta vicino Firenze, come piatto (pietanza unica) degli operai e artigiani che lavoravano nelle fornaci della zona per la realizzazione di laterizi in cotto e delle ceramiche. Turni di lavoro estenuanti a causa della cottura in fornace dei suddetti materiali da costruzione.
Ad inizio turno mettevano alla bocca della fornace una pentola in terracotta per la lunga preparazione dei pasti. Carne di pochissimo valore economico, ricca di grasso e cartilagini e spesso maleodorante. Per la cottura e anche per migliorarne il sapore (e l’odore) veniva coperta di vino, anche questo di infima qualità. E poi tanto aglio, sia per “sanificare” la pietanza che per dare sapore.
Una lunghissima cottura di ore a media temperatura che dava morbidezza alla carne, rendendo grassi e cartilagini un tutt’uno con la pietanza. Ideale per le “dentizioni” dell’epoca e per consumare anche tanto pane.
Arriverà anche il pepe grazie al Brunelleschi e sarà per sempre Peposo.
Cupola del Brunelleschi a Firenze: prima mensa aziendale e Peposo
Il Peposo dall’Impruneta alla Cupola del Brunelleschi a Firenze e poi al Ceppo a Pistoia – Detto Fatto su Rai Due
Grazie a Luca Terni il “miglior macellaio in Italia” il mio video racconto della storia del Peposo e della Cupola de Brunelleschi di Firenze è stato trasmesso su Rai Due a Detto Fatto programma condotto da Caterina Balivo.
Il Peposo, un piatto che parte dall’Impruneta nel 1400 per poi arrivare a Firenze e legarsi alla costruzione della Cupola del Brunelleschi, nel ‘500 arriva a Pistoia durante la costruzione del Fregio Robbiano all’Ospedale del Ceppo. Il racconto del blogger Armando Alibrandi a Rai 2 a Detto Fatto.
Il Peposo la ricetta
Carne, rigorosamente muscolo di manzo. Per ogni kg di carne: un capo d’aglio; bicchiere di vino rosso; 5 grammi di pepe macinato; 2 grammi di pepe in chicchi.
Ricetta Il Peposo preparazione
Dopo aver messo tutti gli ingredienti a freddo in un tegame, non necessariamente di terracotta, si fa cuocere 1 ora e mezzo coperto se è “in bianco”, altrimenti solo un’ora per la ricetta “in rosso”.
Il totale della cottura dipende dalla quantità di carne, ma solitamente dalle 2 ore e mezzo fino alle 4 ore.